11 Marzo 2020
In queste settimane di incertezza diffusa, di improvvisi cambiamenti e di restrizioni imposte per tutelare la salute pubblica, può succedere di sentirsi scossi o addirittura sopraffatti da sentimenti difficili: preoccupazione, frustrazione, rabbia, incertezza, noia o desiderio di negare ciò che sta accadendo.
Con l’aiuto delle indicazioni dell’Ordine degli Psicologi, del Ministero della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, esaminiamo quali possono essere le principali emozioni e dinamiche psicologiche attivate dall’emergenza e quali le strategie utili a farvi fronte.
In situazioni di allarme e di minaccia alla propria salute accade di provare paura. La paura è un’emozione importante, selezionata dall’evoluzione per favorire la sopravvivenza dell’individuo. Provare paura permette di essere più vigili per individuare e prevenire un pericolo e quindi evitarlo. Questa emozione si può presentare con varie intensità, dalla più tenue alla più intensa; spesso l’intensità della paura è proporzionale al pericolo che la suscita e in questi casi è un aiuto importante nella gestione della minaccia. Talvolta, però, la paura non è proporzionale all’entità della situazione, può essere troppo tenue oppure troppo intensa: nel primo caso ci porta a sottovalutare un pericolo, nel secondo ad allarmarci in modo eccessivo fino a perdere il controllo di fronte ad una minaccia, il che non rende possibile affrontarla e gestirla adeguatamente.
In questo periodo in cui la salute pubblica ed il funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale sono minacciati da un’importante epidemia è assolutamente comprensibile sentirsi spaventati, confusi, minacciati, frustrati. Queste emozioni ci permettono di stare all’erta, monitorare l’andamento della situazione e adottare tutte le precauzioni utili per tutelare la salute propria, dei propri cari e della nazione intera. Può capitare, tuttavia, di essere sovraesposti alle informazioni sull’epidemia: è facile sentirsi bombardati da servizi, articoli, interviste o testimonianze che riguardano i nuovi contagi, i decessi, le possibili fonti di contagio, i comportamenti sconsigliati, quelli prescritti, le difficoltà che i soccorritori incontrano o potrebbero incontrare in futuro. Tutto questo espone al rischio di sviluppare emozioni molto intense, a volte troppo intense rispetto all’entità della situazione: può così accadere che emozioni comprensibili come la paura o la preoccupazione crescano fino a diventare un problema per la persona, che si sente sopraffatta da questi vissuti, non sa come gestirli, ne soffre oltre misura ed è portata ad agire in modo irrazionale sull’onda delle emozioni.
È importante considerare che si tratta di un’emergenza collettiva, non personale: le azioni del singolo hanno una ricaduta importante sulla collettività in termini di salute e protezione del benessere proprio ed altrui.
Di conseguenza, nell’orientare le proprie azioni è importante in questa situazione prendere in considerazione non solo i costi e benefici personali ma anche quelli dell’intera collettività di cui si fa parte.
Dallo Stato e dal personale sanitario ci viene richiesto un gesto di responsabilità, adeguandoci alle indicazioni date dal Governo, al fine di limitare il contagio e ritornare al più presto ad una situazione di normalità. È importante che ciascuno di noi segua le indicazioni fornite dal Governo e dall’Istituto Superiore di Sanità e che aiuti gli altri a rintracciare queste informazioni e mettere in atto comportamenti responsabili.
In questo periodo in cui si è costretti a trascorrere più tempo a casa, possiamo dedicarci a coltivare le nostre passioni o piccole abitudini che ci facciano sentire coccolati: possiamo dedicarci alla lettura, a quel riposo che lungo l’anno non riusciamo mai a concederci, a pianificare o realizzare quel progetto che avevamo in mente ma non siamo mai riusciti a concretizzare, oppure a quei piccoli lavori di bricolage o giardinaggio che di solito accantoniamo e che possono aiutarci a distenderci e stare meglio… può essere che anche in questa situazione così particolare nasca qualche opportunità inaspettata e positiva!
Può accadere che le emozioni di paura, confusione o allarme crescano fino a diventare difficilmente gestibili e intollerabili. Se ci rendiamo conto che questo sta avvenendo, che la sofferenza diventa eccessiva ed altera sensibilmente il nostro benessere, allora può essere utile rivolgersi ad uno specialista, in particolare ad un* psicoterapeuta, per richiedere una consulenza ed un aiuto nel gestire questa sofferenza.
Negli studi di Torino e Lanzo Torinese, la Dottoressa Rolle propone percorsi di consulenza mirati a gestire l’ansia e lo stress che possono insorgere in questi giorni complessi, al fine di affrontare questa crisi sentendosi in equilibrio e sufficientemente capaci di gestire la situazione.
Presso gli studi di Torino e di Lanzo Torinese verrà garantito il rispetto delle indicazioni di igiene e di sicurezza dettate dal Decreto Ministeriale e dall’Istituto Superiore di Sanità. È possibile usufruire di consulenze telefoniche o tramite videochiamata laddove non ci sia la possibilità di recarsi in studio.